Le nuove tecnologie sviluppate per la sicurezza, così come il ricorso all’intelligenza artificiale da parte degli
esperti del settore, vanno a perdere di efficacia quando il “fattore umano” va a generare l’anello debole della
“catena della sicurezza”.
Ancor di più se applichiamo tali concetti nel campo della sicurezza informatica.
Quando vengono accertate violazioni nei sistemi è nel 90 % dei casi causa dell’”elemento umano”.
La maggioranza dei “cybercriminali” sovente accedono ai sistemi ed alle infrastrutture sfruttando delle
credenziali cosiddette “deboli”, di default, rubate o compromesse.
È dunque altissima la percentuale di violazioni della sicurezza che vengono censite come aventi origine da credenziali privilegiate compromesse.
Il comportamento umano è fallibile ed è caratterizzato spesso da superficialità e approssimazione e questo è
chiarissimo agli attori delle minacce che sfruttano molto spesso, a loro favore, le carenze generate.
Purtroppo la gran parte del budget di sicurezza delle aziende viene speso per soluzioni che affrontano solo in
parte i problemi di sicurezza , spesso limitandosi a proteggere il solo perimetro delle proprie reti e sistemi,
trascurando la protezione, la gestione e il monitoraggio degli accessi.
Per sfruttare al massimo le potenzialità, che la tecnologia ci offre per la nostra sicurezza, abbiamo dunque necessità di elevare il livello di conoscenza, consapevolezza e istruzione degli utenti e degli operatori.
È vitale dunque la formazione del personale all’utilizzo delle tecnologie per la sicurezza, al fine di eliminare l’unico anello debole di una catena creata per la nostra protezione.
Una soluzione da non sottovalutare è quella di rivolgersi ad aziende specializzate nel settore, che oltre ad avere
personale formato e qualificato all’uso delle tecnologie, garantisce anche assistenza ed istruzione agli utenti
finali.
Una di queste aziende è Security.it che garantisce ai propri utenti una sicurezza tecnologica a 360° oltre ad
essere una delle pochissime aziende in Italia ad avere un proprio SOC (Security Operations Center).
Il sistema di “Cybersecurity” è basato su un Intelligenza Artificiale e non è rilevabile né invasivo, controlla
inoltre tutte le operazioni dell’operatore e della macchina.
Il Sistema è auto-apprendente, quindi è in grado di capire quali sono i casi di falsi postivi dovuti al comportamento dall’operatore.
In caso di comportamenti anomali, essi vengono segnalati nell’immediato alla Centrale Operativa dedicata alla
Cybersecurity per garantire intervento tempestivo.
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